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Il volume ripercorre la crescita urbana e architettonica di Torino nel Novecento, la cosiddetta ville industrielle, a partire da documenti inesplorati, in primis le carte e i disegni prodotti dal Servizio Costruzioni e Impianti Fiat: è questo l'angolo prospettico da cui Michela Comba e Rita D'Attorre osservano, in particolare, la dimensione costruttiva come anima particolare del fordismo italiano, proponendo una lettura inedita di quella che l'orgoglio provinciale chiamava company town. La topografia dello sviluppo della capitale dell'industria metalmeccanica italiana - con gli stabilimenti, i quartieri residenziali, i palazzi d'ufficio e d'esposizione, le scuole e gli atenei - riflette i passi dell'organizzazione delle strutture progettuali e le diverse fasi di internazionalizzazione produttiva della grande industria, strettamente legate ai principali eventi bellici del secolo breve. Dalla creazione del primo distretto industriale intorno alla porta settentrionale della città, alla fine del XIX secolo, l'analisi si conclude con i progetti e i significativi viaggi di alcuni protagonisti dell'architettura torinese, dagli anni dieci fino alla metà degli anni settanta del Novecento.